L’Unescu ha considerato la “dieta mediterranea” un bene immateriale prezioso per l’umanità. Ancel e Margaret Keys, nel loro classico libro “La dieta mediterranea”, hanno descritto l’alimentazione abituale delle classi popolari della Napoli degli anni Cinquanta, in cui le malattie cardiovascolari erano una rarità, come segue: “minestrone di verdure fatto in casa; pasta in tutti i suoi infiniti formati, sempre appena cotta, condita con salsa di pomodoro e una spolverata di formaggio, solo raramente impreziosita da pezzetti di carne o servita con un po’ di frutti di mare locali; robusti piatti di pasta e fagioli; molto pane; verdure fresche; una modesta quantità di carne o pesce forse un paio di volte alla settimana; vino da tavola; sempre frutta fresca per dessert”.

Negli stessi anni anche la dieta alimentare delle altre regioni del Sud Italia era simile, con pane e pasta prodotti con farine macinate a pietra, quindi molto più integrali di oggi, con fave, ceci, fagioli o lenticchie e una grande varietà di verdure coltivate e selvatiche, di noci, nocciole, mandorle, pistacchi, e di frutta. Il dessert tipico era un fico secco con dentro una noce o una mandorla.

Per mantenere i medesimi benefici, se non maggiori, nasce la dieta Bio Mediterranea: di facile gestione, efficace, gustosa.

La dieta Bio Mediteranea  consiglia di fare una colazione abbondante, salata e/o dolce ma non eccessivamente zuccherata, che includa cereali integrali, verdura e frutta. Il pranzo dovrebbe essere di routine e includere legumi, cereali, verdure e frutta di stagione. Le cene devono essere leggere.

La cucina bio mediterranea è anche una cucina che invita a non seguire schemi rigidi e preconfezionati, ma a fare propri alcuni principi per imparare ad ascoltarsi e a capire cosa è meglio per sé. Mi piace chiamarla cucina naturale, nel senso che si basa sull’utilizzo di alimenti veri, integrali, non manipolati dall’industria alimentare, ma anche stagionali e il più possibile a km0. È una cucina che, pur tenendo conto della biochimica degli alimenti, va oltre e cerca di conciliare la visione della scienza della nutrizione di stampo occidentale con la visione energetica tipica della cultura orientale, che si concentra sull’effetto che il cibo ha sul nostro corpo indipendentemente dalla sua composizione in termini di molecole.

L’alimentazione Bio Meditterranea è una cucina bella, colorata, allegra, saporita, che gioca sui contrasti di colore, sapore e consistenza perché il cibo ha sempre avuto e avrà sempre una forte componente emotiva da cui non si può prescindere.